Riesumando gli appunti dell'università ho scoperto di aver prodotto un'infinità di gioiellini. Gioiellini... vabè, si fa per dire... li definirei piuttosto schizzi realizzati con la biro a margine delle fotocopie e dei fogli con i buchi per gli anelli, giusto per evadere dalla noia mortale di conteggi improbabili, problemi irrisolvibili, lezioni tediose, riunioni senza senso e quant'altro. Alcuni di questi disegnini mi sono sembrati degni di essere conservati e dopo essere sopravvissuti all'oblio, sono tornati a trovarmi.
Pur essendo passati anni, dagli anni in cui li ho disegnati, mi rimembrano ancor i tempi bui durante i quali avevo tanto da studiare e calcolare che questi poveri segni senza senso compiuto rimanevano praticamente le uniche produzioni che riuscivo a realizzare. Per fortuna c'è sempre un lato soleggiato del pianeta, un rovescio ad ogni medaglia e un bicchiere mezzo pieno di fronte ad uno mezzo vuoto e quindi, a ben vedere, sono diventati l'emblema del lungo periodo della mia vita trascorso principalmente tra numeri di matricola, treni, libri, esami e tanta stanchezza, periodo che oggi posso vedere solo se punto l'occhio dietro le spalle. Essendo miope, quel particolare punto mi rimane fuori dalla lente dell'occhiale, e quindi, grazie al cielo, lo vedo anche sfocato. TIE'!
Ecco qua alcuni dei miei schizzi d'evasione:
Guancine rosse |
Papesso |
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